Il progetto del
Laboratorio di Ecologia Marina del DECOS
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Abbiamo l’obbiettivo di studiare la presenza di cetacei nei mari Antartici lungo la rotta circumpolare effettuata da Gindungo, con l’ausilio di strumenti ottici diurni (binocoli e
Big Eyes) e notturni (Night Visio Devices della 3° generazione) e con l’impiego di strumenti elettroacustici passivi (cortina idrofonica trainata) che permettono di rilevare la presenza di vocalizzazioni durante il moto della imbarcazione.
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I dati così ottenuti verranno integrati con informazioni satellitari già disponibili e con dati oceanografici ed ecologici raccolti in loco al fine di mettere in relazione la presenza di cetacei con i parametri ambientali.
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A tal fine verranno impiegati metodi innovativi sviluppati dal DECOS nell'ambito del progetto MFSTEP della
comunità europea, con il contributo sostanziale dell'Istituto Talassografico di Messina, e adattate ad "hoc" per i fini della missione. Si effettueranno
così stime di produzione e biomassa di fitoplancton (mediante tecniche di fluorescenza attiva a doppio impulso) insieme alle misure delle variabili fisiche con sensori installati su un nuovo veicolo a traino, oltre a misure di biomassa di zooplancton mediante tecniche di acustica attiva.
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Tali studi, oltre che rivestire una primizia in campo
bio-geografico, potranno fornire significative informazioni sul rumore ambientale/inquinamento acustico presente in Antartide e permetteranno di compararlo con quello di aree altamente impattate dal rumore, come ad esempio il Mediterraneo.
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Allo stato attuale si sta procedendo alla progettazione del laboratorio di bordo che
verrà installato in uno spazio dedicato dell'imbarcazione.
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Gli spazi ristretti delle imbarcazioni a vela richiedono una applicazione specifica di tecniche il
più possibile svincolate dai tradizionali metodi oceanografici che prevedono il prelievo e la conservazione di campioni di acqua e organismi campionati.
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L'uso di nuove tecnologie e metodi di misura non convenzionali, il meno invasivi possibili, da un lato rende possibile la progettazione di una campagna di misure di
così lunga durata in un ambiente realmente ostile e genera la
necessità di sviluppi tecnologici mirati, con la miniaturizzazione dei componenti di misura e l'adattamento ergonomico dei volumi dove si acquisiranno e
pre-elaboreranno i dati raccolti.
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Il
SAVE |
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Il depressore del
SAVE |
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Il depressore è strumentato con sensori per il controllo della
profondità e dell'assetto. Nelle immagini alcuni momenti della messa a punto effettuata presso il CNR di Messina. |
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Questo vettore è stato sviluppato nel laboratorio di Ecologia Marina del DECOS per poter ospitare differenti strumenti e sensori di misura. |
Consente la misura in continuo delle variabili ambientali nella colonna d'acqua con l'imbarcazione in movimento. Il SAVE scivola su e
giù lungo il cavo ancorato da un lato all'imbarcazione e dall'altro al depressore. |
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Il disegno illustra lo scheletro del depressore del
SAVE |
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HS1
sulla coperta della nave |
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HS1 pronto
all'immersione |
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Nelle foto
sopra l'HS1; un altro strumento sviluppato presso il laboratorio di Ecologia Marina del
DECOS.
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Questo strumento consente la stima della produzione primaria
fitoplanctonica, la caratterizzazione termoalina e lo studio della propagazione della luce e degli Uv in
profondità. |
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Il
GEMSA
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Il
GEMSA è uno strumento in fase di messa a punto presso il laboratorio di Ecologia Marina del DECOS, sviluppato su fondi ENEA 5% con la Stazione Zoologica di Napoli e la
società
AQS mare di Fiumicino. |
Lo strumento consente lo studio della propagazione dell'energia turbolenta nella colonna
d'acqua insieme alla misura di una serie di caratteristiche biologiche delle popolazioni fitoplanctoniche. |
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